La storia di Guido Rossa è contemporaneamente due cose: quella di uno degli scalatori più talentuosi, forti e stimati della sua epoca e quella dei grandi movimenti sociali e politici degli anni 60 e 70, di cui è stato uno dei protagonisti. Primo operaio ad entrare nella elitaria schiera degli accademici del Club Alpini Italiano Guido, dopo aver flirtato con l’ambiente “superomista – eroico” dell’alpinismo di conquista, Guido si fa via via più attento alle questioni sindacali, alle ingiustizie sociali, alle disuguaglianze economiche. Il suo impegno politico, e la sua fede nel dialogo e nelle istituzioni saranno così compromettenti da farlo entrare nel mirino delle BR che, il 24 gennaio del 1979, lo uccisero a sangue freddo sotto casa. La storia di Guido è quella di un uomo a cui il “salire in alto” è servito per imparare a guardare in basso. Una sua celebre frase lo spiega meglio di qualunque discorso: “…per questo penso, che noi [Alpinisti] dobbiamo finalmente scendere giú in mezzo agli uomini a lottare con loro, allargando fra tutti gli uomini la nostra solidarietà che porti al raggiungimento di una maggior giustizia sociale, che lasci una traccia, un segno, tra gli UOMINI di tutti i giorni e ci aiuti a rendere valida l’esistenza nostra e dei nostri figli".
Escursione : Sentiero CAI 635, dal Rifugio Divisione Julia (Sella Nevea) al Rifugio Gilberti Soravito a cura della sezione CAI di Udine.
Durante il tragitto, avrà luogo la rappresentazione di Compagnia (S)legati